domenica 28 giugno 2009

Castelli di rabbia

Jun stava con il capo appoggiato sul petto del signor Rail. Fare l'amore cosi', la notte che lui tornava, era un po' piu' bello, un po' piu' semplice, un po' piu' complicato che in una notte qualunque. C'era di mezzo qualcosa come lo sforzo di ricordarsi qualcosa. C'era di mezzo un sottile timore di scoprire chissache'. C'era di mezzo il bisogno che fosse comunque bellissimo. (..)
Dopo - dopo era come ricominciare a scrivere da una pagina bianca.

martedì 23 giugno 2009

Ci sono sere..

..ci sono sere di pioggia, di freddo, di paesi con i sanpietrini girati con tacco 10 sorrette all'occorrenza..di templi, pozzi dorici e castelli..di colonne, di chiese e ville romane..di domande (poche..) e risposte (ancora meno..), di semplice voglia di stare insieme ignorando le coseguenze, o semplicemente infischiandosene.. di chiamate imbarazzanti liquidate con delle scuse, di messaggi strategici, di serate in discoteca rimandate, di confessioni di fronte a una birra rossa e un bancone, di abbracci complici e di vera amicizia..

domenica 21 giugno 2009

In attesa del concerto a Capannelle..

..studio i testi, come mi ha suggerito saggiamente Donatella. E oggi partiamo da questa...

Tu sai difendermi e farmi male
Ammazzarmi e ricominciare
A prendermi vivo
Sei tutti i miei sbagli
A caduta libera
E in cerca di uno schianto
Ma fin tanto che sei qui
Posso dirmi vivo
Tu affogando per respirare
Imparando anche a sanguinare
Nel gioco che sfugge
il tempo reale sei tu
Tu a difendermi a farmi male
Sezionare la notte e il cuore
Per sentirmi vivo
In tutti i miei sbagli
Non m' importa molto se
Niente è ugule a prima
Le parole su di noi
Si dissolvono così
Tu affogando per respirare
Imparando anche a sanguinare
Nel giorno che sfugge
Il tempo reale sei tu
Tu a difendermi e farmi male
Sezionare la notte e il cuore
Per sentirmi vivo
In tutti i miei sbagli
Tu affogando per respirare...
Tu il mio orologio che può aspettare
E anche quando c'è più dolore
Non trovo un rimpianto
Non riesco ad arrendermi
A tutti i miei sbagli
Sei tutti i miei sbagli
Sei tutti i miei sbagli
Sei tutti i miei sbagli

giovedì 18 giugno 2009

Che ansia!

Queste lunghe giornate sono state caratterizzate da un'ansia che cresceva mano mano col passare dei giorni e con le mancate risposte che attendevo: una email, una chiamata, un'approvazione. Tanto che per evitare di aggiornare ogni 3 secondi la pagina di hotmail ho dovuto abbandonare casa e passare 2 giornate al mare, il pomeriggio in bici, la sera in giro...
E oggi, torno al pc e la mail (anche se sollecitata!) e' arrivata. Vado al mare, torno e arriva anche la chiamata, con una notizia in piu' che non puo' che farmi piacere! L'unico quesito ancora irrisolto e': ma sara' fiocco rosa o fiocco celeste??! Ma per quello posso anche aspettare ;)

martedì 16 giugno 2009


Per chi non ne era al corrente il mio amatissimo cellulare sony Ericsson aveva smesso di funzionare durante il viaggio di andata per Urbino, messo al tappetto da qualche shizzetto d'acqua fuoriuscita (non so davvero come!) dalla bottiglietta che avevo in borsa. Dopo aver sfruttato per il week-end il super tecnologico cellulare di Simone, e dopo aver ricevuto in dono da Paolo il suo vecchio Nokia, ieri ho avuto una sorpresona!
Aspettavo da un po' il regalo per il mio compleanno dai proprietari del Jaca, ma non avrei mai pensato arrivassero a tanto! Grazie di cuore!

sabato 6 giugno 2009

web e privacy

Dal boom di facebook e ancora di più da quando ho cominciato ad interessarmi alla intranet e a tutti gli strumenti collegati al web 2.0, so che scrivere i fatti propri (o anche pubblicare foto, video o quant’altro) su web può avere conseguenze imbarazzanti, quando non disastrose. Chi non sa utilizzare questi strumenti può mettere se stesso, ma anche suoi conoscenti, in situazioni di disagio, molto più frequenti di quello che si potrebbe credere. C’e’ la ragazza che si e’ rifatta il naso, ed ecco che spuntano su FB le foto delle superiori, quando il naso era proprio come mamma l’ha fatto; ce n’e’ un’altra che ha lasciato da poco il ragazzo e, sebbene non siano più “amici” su FB, lui ogni tanto deve sorbirsi le foto di conoscenti comuni, in cui lei viene regolarmente taggata; c’e’ chi scrive “Che noia qui a lavoro” ed ecco che viene ripreso (giustamente!) dal capo; c’e’ chi (come la sottoscritta..) si lascia andare a scrivere pezzi di canzoni dedicate a qualcuno di speciale, pensando (a torto) di essere l’unica a possederne la chiave di lettura. Ho letto che molte aziende consultano i profili dei propri dipendenti e, ancora di più, quelli dei candidati, per verificare se le informazioni fornite con il cv siano veritiere e per farsi un’idea a tutto tondo della persona che chiede di lavorare per loro.
Dunque, su questo fronte, dovrei essere ben equipaggiata.
Eppure mi sono sorpresa quando il Responsabile dell’azienda con la quale sto facendo la tesi (che già da tempo ha accettato il mio contatto su LinkedIn) mi ha detto candidamente di aver letto il mio blog. Perché mi sono stupita così tanto? Eppure lo avevo aggiunto io il link nella mia pagina di LinkedIn. Mi sono chiesta cosa avesse letto, se avesse fatto una lettura random, o fosse stata una lettura sistematica di tutte le cose che mi veniva voglia di comunicare nel giro di un anno; se avesse pensato che scrivo cose interessanti o, al contrario frivole; cosa avrà pensato di alcune mie teorie strampalate, tipo dell’Employer branding nel jacare’, o del confronto tra facebook e irc.
Non lo so, e naturalmente non gliel’ho chiesto. Ma credo (e questa e’ solo una mia supposizione) che ne abbia avuto una impressione positiva. O almeno spero! ;)

lunedì 1 giugno 2009

Piove senti come piove

Oggi e’ il primo giorno di giugno e piove. Non una pioggerellina leggera, ma quasi un vero diluvio!
Di solito mi definisco meteoropatica e il tempo grigio mi mette una tristezza infinita addosso. Ma oggi questa pioggia quasi mi conforta, dopo le settimane di caldo surreale a maggio e lo shock del primo giorno al mare in costume. Sì fa freddo, e non sono preparata, con la mia magliettina a maniche corte e il giubottino corto; sì, non trovavo l’ombrello, sepolto ormai tra le cose invernali; sì, mi si bagnano i capelli, asciugati stamattina a suon di spazzola e phon. Eppure oggi questa pioggia sembra quasi farmi compagnia, col sottofondo delle gocce che cadono sul tetto e il cielo che tuona minaccioso.